giovedì 2 aprile 2020

PEDAGOGIA: La proposta pedagogica di Jean - Jacques Rousseau

Jean-Jacques Rousseau nasce a Ginevra nel 1712. Inizia a occuparsi di educazione nel 1762.
Rousseau: vita, filosofia e libri | Studenti.itUna sua famosa opera fu l'Emilio, un romanzo pedagogico nel quale viene rappresentata l'educazione di un immaginario fanciullo, per l'appunto Emilio, dalla nascita alla sua età adulta.
  1. Nel primo libro: (0-6 anni) Rousseau apre la sua riflessione con due considerazioni preliminari: afferma della bontà originaria dell'uomo, la seconda sottolinea l'importanza dell'educazione. Rousseau ritiene fondamentali le cure della madre.
  2. Il secondo libro (6-11 anni): Rappresenta la fanciullezza dell'Emilio che cresce all'aria aperta, che impara dalle esperienze dirette, in questa fase l'educazione altro non è che rispetto delle leggi di natura. L'apprendimento di Emilio è legato al mondo naturale.
  3. Il terzo libro (12-15 anni): Rousseau descrive l'età dell'utile, dove si passa dall'apprendimento sensoriale all'apprendimento intellettuale vero e proprio. Il precettore dovrà valorizzare la curiosità e l'interesse di Emilio, dovrà essere in grado di trovare in se stesso i mezzi per ampliare le conoscenze.
  4. Il quarto libro (15-18 anni): Non è più sufficiente l'approccio indiretto per ben orientare Emilio. Le varie educazioni hanno l'obbiettivo di annullare o di contenere gli effetti dell'amor proprio, e stimola invece l'amore di sé, che conduce alla pietà.
  5. Il quinto libro (19-25 anni): Viene presentata la moglie di Emilio, Sofia. L'immagine di Sofia rispecchia la visione dell'epoca di una donna, graziosa, religiosa, dedita al marito e ai figli, gioiosa, intelligente ma non saccente. La visione di Rousseau attribuisce superiorità all'uomo, nonostante affermi che i due si completino.

Rousseau ha concezione ottimistica dell'uomo, ed è stata la civiltà a renderlo corrotto.
Egli sostiene che:
  • Bisogna rispettare i tempi e la modalità di crescita fisica e psichica dell'infanzia e della giovinezza
  • Ogni individuo possiede capacità originali, di cui l'educatore deve favorire lo sviluppo
  • L'educazione non deve rimuovere gli ostacoli al naturale sviluppo del fanciullo.

L'Emilio fu un'opera altamente criticata tanto che fu messa al bando da parte del parlamento parigino, che costò il carcere all'autore, che fuggì.

PSICOLOGIA: La Famiglia

1. LA FAMIGLIA CHE CAMBIA: DIVERSE NORMALITÀ 


Come cambia la famiglia - Interris.itLa realtà con cui si riferisce il termine "famiglia" è talmente composita che bisogna parlare di famiglia al plurale: esistono infatti diverse forme di organizzazione e strutturazione dei gruppi famigliari.
Le ricerche più recenti hanno rimarcato ulteriormente la variabilità della famiglia, sottolineando come, all'interno di uno stesso contesto geografico e culturale, possono coesistere diverse forme di convivenza famigliare.
La variabilità e la disomogeneità non sono riferibili solo al contesto geografico e culturale: in una stessa società troviamo tipologie diverse di famiglia.


2. TIPI DI FAMIGLIA

  • Famiglia patriarcale: in passato era la famiglia più diffusa, essa era composta da più nuclei che convivevano sotto lo stesso tetto dando vita a una grande struttura allargata, con -persone appartenenti a varie fasce d'età. Organizzazione forma piramidale.
    Nuove forme di famiglia e nuovi tipi di genitori, il Convegno
  • Famiglia ricostruita o ricomposta: sono formate da due adulti, con figli nati dalle unioni precedenti o dalla nuova coppia. I genitori acquisiti non sostituiscono quelli biologici , ma spesso vi si aggiungono, cercando di dare una mano.
  • Famiglia mista e di migranti: sono composte da genitori di etnia o religione diverse e si stanno diffondendo molto nel nostro paese. Sono la dimostrazione di come si possano vivere e integrare le diversità in modi positivi e non conflittuali.

Sono presenti infine nella società anche famiglie alternative, come la convivenza di coppie omosessuali o alcuni tipi di  convivenze comunitarie in cui i legami e il sostegno reciproco equiparabili alle famiglie tradizionali.
Alcuni studiosi fanno coincidere la famiglia naturale con quella tradizionale mononucleare, quindi considerando altre tipologie come potenzialmente patogene.
Altri ritengono che allargando il concetto di famiglia a forme troppo alternative si rischi di generalizzare troppo il concetto, senza definire con precisione l'oggetto di studio: tutto allora potrebbe essere considerato "famiglia", creando una certa confusione concettuale.
Altri studiosi ancora tendono a interpretare la famiglia attribuendole un preciso significato: il termine si riferirebbe a un determinato modello, quello della famiglia nucleare della società capitalistica, che viene criticato perché basato sull'ineguaglianza dei due sessi.

3. IL CICLO DELLA FAMIGLIA

La famiglia è il contesto più immediato all'interno del quale si modellano l'identità e lo sviluppo del bambino. Il processo di crescita dei bambini si compie attraverso il susseguirsi di varie tappe evolutive che, per la loro natura, espongono spesso la famiglia e i suoi componenti a momenti critici.
Tanto i momenti normativi quanto quelli para normativi richiedono un particolare sforzo da parte della famiglia per mettere in atto nuovi modelli di funzionamento.
Si può parlare di un evoluzione del gruppo famigliare, per far fronte alle situazioni di disequilibrio.
Coronavirus: al via la Carta famiglia estesaSecondo un modello classico, le tappe principali del ciclo evolutivo famigliare sono le seguenti: la costruzione da parte di due persone di un identità di coppia, con la decisione di convivere.
Il quadro tradizionale non rappresenta più in modo adeguato la situazione attuale: oggi le donne partoriscono il primo figlio in età sempre più avanzata e sempre più frequentemente capita che debbano accudire i genitori anziani mentre crescono i figli.
Le differenti caratteristiche sociali ed economiche incidono sulla struttura della famiglia.

mercoledì 1 aprile 2020

SOCIOLOGIA: Il disordine

DOMANDE DEL CAPITOLO

Domande del Paragrafo
IL MUTAMENTO SOCIALE


1. Che cos'è il mutamento sociale?
Il mutamento sociale è l'alterazione nel corso del tempo dei modelli di ordine sociale, che possono essere causati da fenomeni ambientali o fenomeni interni alla società.
2. In quali casi è originato da fattori interni alla società?
Nessuna società è assolutamente statica, i fattori di cambiamento interno sono le variazioni demografiche, quindi la crescita o la diminuzione della popolazione. I mutamenti culturali, l'avvento o il progredire tecnologico.
3. Che cosa si intende con l’espressione “comportamento collettivo”?
Il comportamento collettivo è un insieme di individui agisce e ha degli effetti sulla società senza fare affidamento su un sistema codificato di ruoli e posizioni.

Domande del Paragrafo
IL CONFLITTO

1. Quali sono le cause del conflitto sociale?
Il conflitto sociale nasce dall'incompatibilità degli obbiettivi perseguiti dai vari soggetti sociali.
2. Perché il conflitto fra gruppi influenza in modo particolare la società?
Il conflitto fra gruppi influenza la società perché può creare instabilità  perturbazione all'interno di una società
3. Quali aspetti può assumere il conflitto sociale?
Il conflitto sociale può creare coesione all'interno dei gruppi e avere effetti utili e benefici.

Domande del Paragrafo
LA DEVIANZA

1. Perché le norme di comportamento possono facilitare il conflitto sociale?
Perché il comportamento di alcuni viola le norme, che quindi possono andare a creare un conflitto sociale.
2. Che cosa si intende in sociologia per "devianza"?
Per devianza in sociologia si intendono tutti quei comportamenti che non seguono i modelli proposti dalla società.
3. In che modo la società cerca di scoraggiare i comportamenti devianti?
La società cerca di scoraggiare i comportamenti devianti attraverso sanzioni o in alcuni casi la reclusione.
4. Per la sociologia i comportamenti devianti sono sbagliati? Perché?
In sociologia i comportamenti devianti non sono sbagliati, ma sono solo diversi da ciò che la società considera normali.


Domande del Paragrafo
LA CRIMINALITÀ 

1. La diversità culturale viene sempre percepita come devianza?
No, la diversità culturale non viene mai percepita come devianza, ma appartenente a una subcultura
2. Per la sociologia, quale tipo di comportamento viene definito criminale?
Per la società un comportamento criminale viene definito da una collettività, la criminalità è una devianza dalle leggi.
3. Perché spesso è difficile stabilire una netta differenza fra comportamenti innovativi e devianti?
Perché a volte dei comportamenti devianti si ha un progresso sociale e culturale.