LE SPIEGAZIONI PSICOLOGICHE DELLA SHOAH E DEL TOTALITARISMO
La
prospettiva, di tipo "situazionale", espressa da Zygmunt Bauman ed
elaborata, come le altre teorie fin qui analizzate, a partire dagli anni
Cinquanta.
Vennero
effettuati degli studi studi affrontano il tema da da una diversa prospettiva e
sottolineano come la tendenza al consenso e l'obbedienza all'autorità derivino
dalla costruzione sociale di una personalità tendente alla sottomissione alle
persone forti e alla brutalità nei confronti dei deboli.
La Shoah non
è interpretata come la conseguenza di comportamenti psicopatologici da parte di
un gruppo di individui, ma si preferisce evidenziare altri fattori, come la
struttura e l' organizzazione della società, i meccanismi di interazione e di
influenza sociale funzionali al raggiungimento di finalità economiche e
politiche. Un elemento analizzato è, per esempio, l'esclusione morale:
attraverso la propaganda, gli ebrei (e con loro anche altre categorie etniche e
sociali, come gli zingari, gli omosessuali, i comunisti) furono denigrati e
considerati come responsabili dei mali della Germania, meritevoli dunque di
essere esclusi dalla società tedesca.
Essi furono
emarginati dal mondo sociale attraverso l'esclusione dalla scuola, dal lavoro,
dai vari settori della vita collettiva; successivamente furono imprigionati e
rinchiusi nei campi di concentramento dove finirono per non essere più soggetti
psicosociali: prima di essere uccisi venivano infatti annientati dal punto di
vista umano, attraverso forme estreme di degradazione e d'umanizzazione.
I burocrati
implicati nel processo di distruzione si difesero spiegando che avevano
semplicemente obbedito agli ordini: si era attivato un meccanismo di
d'individuazione e conseguente de responsabilizzazione individuale; l'obiettivo
era quello di svolgere bene il proprio compito, obbedendo all'autorità alla
quale si attribuita la responsabilità di ciò che stava accadendo.
Secondo
Fromm, alla base del consenso al totalitarismo sta una forma anziché
psicologica che egli chiama carattere autoritario, caratterizzata da componenti
sadomasochistiche. Le tendenze masochistiche si manifestano attraverso
sentimenti di inferiorità e di impotenza e attraverso comportamenti atti a
sottomettersi ad altri. Le tendenze sadiche si esprimono, secondo Fromm, in tre
tipi di atteggiamenti: rendere gli altri
dipendenti da noi (e avere potere su di loro); dominare gli altri per
sfruttarli e usarli e desiderare di far
soffrire o di veder soffrire. Le tendenze sadiche sono spesso nascoste dietro
una facciata di razionalità: "ti domino perché so ciò che è meglio per te;
... ho fatto tanto per te e ora ho il diritto di avere da te quello che
voglio".
Gli studi di
Reich hanno individuato specifiche caratteristiche di personalità funzionale
agli obiettivi sociali del loro tempo e ne hanno messo in luce l'origine nel
condizionamento sociale attraverso i processi di educazione-socializzazione.
L'attenzione e l'evidenziazione dei fattori di influenza sociale, non sono ancora presenti in queste teorie, ma
si svilupperanno, dopo gli anni Cinquanta.
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