giovedì 19 marzo 2020

ANTROPOLOGIA: Pensare, comunicare, classificare

LABORATORIO DELLE COMPETENZE

La parola come forza creatrice

Risultato immagini per la parola come forza creatrice
Si credeva che ogni antenato totemico, nel suo viaggio per tutto il paese, avesse sparso sulle proprie orme una scia di parole e di note musicali, e che queste Piste del Sogno fossero rimaste sulla terra come "vie" di comunicazione fra tribù più lontane. Un canto faceva contemporaneamente da mappa e da antenna. A patto di conoscerlo, sapevi sempre trovare la strada. [...] L'Australia intera poteva, almeno in teoria, essere letta come uno spartito. Non c'era roccia o ruscello, si può dire, che non fosse stato cantato o che non potesse essere cantato. Forse il modo migliore per capire le Vie dei Canti era di pensare a un piatto di spaghetti ciascuno dei quali è un verso di tante Iliadi e Odissee - un intrico di percorsi dove ogni "episodio" è leggibile in termini geologici. [...] Gli Antenati, che avevano creato il mondo cantandolo, erano stati poeti nel significato originario di poiesis, cioè «creazione». Nessun aborigeno poteva concepire che il mondo creato fosse in qualche modo imperfetto. La vita religiosa di ognuno di essi aveva un unico scopo: conservare la terra com'era e come doveva essere.
(B. Chatwin, Le vie dei canti, Adelphi, Milano 1988, pp.24-27)


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