La diffusione della scrittura ha inciso fortemente sul modo di pensare degli esseri umani. Prima della scrittura le tecniche di conservazione della memoria erano ben diverse. Dove non c’è scrittura possono esistere tecniche mnemoniche esterne alla parola, come ad esempio sassolini, bastoncini e cordicelle; essi non sono utili per ricordar sequenze argomentati e molto lunghe. Laddove la scrittura è assente, l’unico modo per ricordare lunghe sequenze argomentative è pensare per “moduli mnemonici”. Questo modo di trasmettere la memoria e le conoscenze si riflette sul tipo di memoria e di conoscenza stessa che viene trasmessa. Dove non ci sono testi scritti ci si può solo affidare alla parola.
Un effetto di questo modo di trasmettere la memoria è he esso tende a produrre effetti omeostatici: cioè tende a eliminare tutto ciò che ha interesse per il presente. Il termine “omeostatico” indica un processo attraverso cui un sistema tende a mantenersi in equilibrio attraverso dei meccanismi di autoregolazione. Il termine è stato coniato per indicare processi biologici, ma oggi viene utilizzato per fenomeni studiati anche da altre discipline come la linguistica, la sociologia, l’antropologia.
La scrittura consente di sviluppare un pensiero più ampio di quello legato all'oralità, perché permette di entrare più rapidamente in contatto con molteplici punti di vista, d confrontarli in maniera sistematica e di elaborare nuove proposizioni a partire da quelle esistenti. Essa ci rende capaci di elaborare un linguaggio meno compreso entro i limiti del nostro piccolo mondo linguistico, il quale è adattato a cogliere le sfumature della vita quotidiana.
6. I MEDIA E LA NUOVA COMUNICAZIONE GLOBALE
Dagli anni Settanta de
secolo scorso in poi si è assistito una grande diffusione dei media su scala
planetaria. La televisione è rapidamente giunta un po' ovunque, persino in quei
luoghi della Terra in cui non arriva l’elettrica. La televisione è un mezzo
facilmente accessibile e di amplissima portata. Per questo motivo essa è un
mezzo culturalmente influente. La televisione è la ‘regina’ dei media, nell'epoca
attuale.
I media, e la televisione
su tutti, sono fattori attivi nel processo di produzione e di cambiamento
culturale. La riflessione di Marshall McLuhan ruota intorno all'ipotesi secondo
cui i media prevedono i comportamenti indipendente dai contenuti
dell’informazione. Secondo lui: “il mezzo è il Messaggio”.
In Italia, negli anni
Cinquanta-Sessanta, la TV fu un mezzo di ampia diffusione delle informazioni di
programmi educativi, anche per persone analfabetiche. Con il tempo non ha solo
standardizzato il linguaggio, non solo lo ha semplificato, ma anche gesti e
modi di appratire sono ormai molto spesso suggeriti dalla televisione. Tutto
ciò ha molto influenza sul modo di comunicare degli esseri umani.
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