Nella sua teoria dell'identità sociale, Henri Tajfel analizza le relazioni tra i gruppi sociali collocandole su un continuum ai cui poli estremi rispettivamente si collocano:
- comportamento inter-individuale, caratterizzato dal fatto che le persone entrano in relazione e si confrontano sulla base delle caratteristiche personali
- comportamento inter-gruppo, caratterizzato dal fatto che le persone entrano in relazione in quanto appartenenti a determinate categorie sociali o gruppi
Nelle relazioni quanto più una persona si pone in termini di comportamento inter-gruppo, tanto più si sente di agire come membro di un gruppo ben definito, immaginando che ciascun altro agirebbe allo stesso modo.
I meccanismi individuati da Tajfel determinano una netta dicotomia tra gruppo interno e gruppo esterno: ciascuno assocerà al proprio gruppo a quello esterno connotazioni cognitive ed emotive positive o negative che influenzeranno la qualità delle relazioni sociali. Il livello di autostima di un individuo è quindi conseguenza del valore attribuito al gruppo a cui sente di appartenere.
Secondo lo studioso, l'identità sociale di un individuo ha origine dal suo senso di appartenenza a uno o più gruppi sociali. Il senso di appartenenza a una categoria, può variare nel tempo:
- se l'appartenenza arrecherà soddisfazione e autostima a ogni individuo , questi cercherà di rimanere membro di un gruppo
- se invece un gruppo non migliora l'autostima di un individuo, questi tenderà ad abbandonarlo
7. I GRUPPI NEL CYBERSPAZIO
I gruppi virtuali sono
costituiti da persone che interagiscono tra loro attraverso reti telematiche o
di telefonia sulla base di interesse comune o di un medesimo approccio alla vita
di relazione.
Queste aggregazioni
prendono la forma di comunità virtuali, raccogliendo membri di differenti
culture, età, sesso e status sociale in piattaforme nel Cyber spazio dedicate
alla libera espressione di idee, opinioni e atteggiamenti intorno a un
interesse o a un argomento.
Vi sono alcuni aspetti
distintivi legati in particolare modo al linguaggio e all'identità.
L'uso attuale delle
Emoticons (le cosiddette faccine) tenta di sopperire a questa mancanza anche in
maniera riduttiva e necessariamente stereotipata.
La velocità di
comunicazione richiesta dalle piattaforme virtuali, ad esempio nelle chat, pone
il problema dell’articolazione del linguaggio, stimolando l’uso di espressioni
semplificate (abbreviazioni, codici) che rischiano di inibire l’espressione
di pensieri più ricchi e complessi.
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