mercoledì 25 marzo 2020

ANTROPOLOGIA: Pensare, comunicare, classificare

VERIFICA FINE CAPITOLO

1) FISSA I CONCETTI
  1. Le società a oralità primaria sono quelle società che rifiutano, per vari morivi, l'utilizzo della scrittura
  2. Gli stili cognitivi si dividono in maniera netta e radicale tra stile cognitivo globale e stile cognitivo articolato
  3. Che cosa sostiene Bronislaw Malinowski a proposito del potere della parola presso i Trobriand? Che in determinate culture le parole hanno un potere speciale come se "il dire fosse quasi un fare"
  4. In che senso la televisione è un mezzo culturale influente? Nel senso che essa non viene influenzata dalle diverse culture, ma è ovunque uno strumento neutrale
  5. Il tempo puntiforme è quello in cui i riferimenti temporali sono associati a eventi naturali o sociali
2) APPRENDI IL LESSICO
  • PENSIERO ASTRATTO pensiero non materiale e non semplice
  • TECNICHE MNEMONICHE tecniche per imparare a memoria
3) STABILISCI I COLLEGAMENTI

STILI DI PENSIERO E DI  COMUNICAZIONE

PENSIERO CONCRETO
esercitato in relazione a contesti d’esperienza

PENSIERO ASTRATTO
esercitato in relazione a contesti astratti o ipotetici

COMUNICAZIONE ORALE
-          società a oralità primaria
-          tecniche mnemoniche
-          potere della parola
COMUNICAZIONE SCRITTA
-          la scrittura cuneiforme e scrittura alfabetica
-          la scrittura condiziona il pensiero
-          scrittura permette maggiore conservazione di memorie

STILE COGNITIVO GLOBALE
Dalla totalità del fenomeno alla particolarità degli elementi

STILE COGNITIVO ARTICOLATO
Dalla considerazione dei singoli elementi dell’esperienza alla totalità

CONCEZIONE PUNTIFORME DEL TEMPO
Riferimenti temporali connessi a eventi naturali, sociali o fisiologici

CONCEZIONE UNIFORME DEL TEMPO
Tempo come unità uniforme, frazionabile e misurabile

4) COSTRUISCI L'ARGOMENTAZIONE

  1. Alla fine degli anni Sessanta del 900 Berlin e Kay confrontarono le terminologie cromatiche in ventisei lingue diverse
  2. Più una cultura è sviluppata e complessa, più il suo vocabolario cromatico è ricco. Più una cultura è semplice, il più vocabolario cromatico è povero
  3. Secondo Berlin e Kay, in base alle loro ricerche, tutti gli esseri umani sono in grado di percepire tutte le gradazioni del colore ma esse vengono espresse in una quantità di termini diversa in base alla cultura
  4. Accertarono che il numero dei termini presenti in ciascuna lingua variava da un minimo di due a un massimo di undici. Chiamarono termini "di base" quelli che esprimono fenomeni percettivi immediatamente comprensibili
  5. Un'obiezione sollevata al lavoro di Berlin e Kay riguarda la distinzione tra cultura semplice e cultura complessa

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